Il lento lavoro dell’uomo ha forgiato nei secoli la Maremma, tuttavia di questa terra resiste, domata, un’anima selvaggia in cui l’uomo è presenza implicita, non manifesta: la natura vince e con essa il genere umano e la sua storia fatta di etruschi e romani, di longobardi, di repubbliche e ducati in lotta, di presìdi, di transumanze, di donne e uomini venuti a morire e a lavorare, di “pinottolai” e pinete eterne finché non bruciano sotto i colpi del presente, di Aldobrandeschi, Medici, Lorena, di spagnoli e corsari berberi, di una moltitudine di persone semplici chiamati per fame ad affondare gli stivali nello Stige della palude malarica maremmana.
A cogliere il lato metafisico ed eterno della Maremma è il fotografo Giovanni Rossetti, che venerdì 3 giugno alle 16 presenterà nella biblioteca Chelliana di Grosseto il suo ultimo libro dal titolo evocativo “Maremma tra cielo e terra”, edito da Innocenti, che contiene tra gli altri gli interventi dello storico Zeffiro Ciuffoletti e del geografo Leonardo Rombai, entrambi docenti presso l’Università di Firenze.
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