Che reati compivamo tra ‘800 e ‘900? Ce lo dice una mostra all’Archivio di Stato di Grosseto

Una lettera alla moglie per spiegare, in un italiano stentato, che ha ucciso perché continuamente screditavano l’onore suo e della consorte (“Certo essere sbeffeggiato giornalmente dai crudeli genitori dicendo sempre che sono un becco”), un biglietto intimidatorio (“pensa quello che fai che noi si aspetta da te tempo di otto giorni per una tua risoluzione, e se non metti le cose in regola uno basta per farti la pelle”), coltelli e proiettili ma anche una cartolina ironica raffigurante un caratteristico esemplare di uomo-cervide; e poi ancora monete e banconote false come falsi certificati: sono questi alcuni degli oggetti tolti alla polvere di un archivio che, esposti nella mostra “Atti e misfatti.  Carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ‘800 e ‘900” visitabile presso l’Archivio di Stato di Grosseto, si fanno portavoce e rievocano tante storie di uomini e donne del nostro passato, facendoci così vedere debolezze, valori, furberie, modi di vivere nella bassa Toscana negli anni immediatamente successivi all’unità d’Italia.

Leggi l’articolo…

Scarica Che reati compivamo tra ‘800 e ‘900_ Ce lo dice una mostra all’Archivio di Stato di Grosseto – L’Arno.it

Ilaria Urciuoli

Learn More →